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AI: alleata o minaccia silenziosa per l’impresa?

Il 25 settembre, alla Factory NoLo di Milano, si parte da questa domanda per capire l’intersezione fra intelligenza artificiale e cybersicurezza. Ecco perché non mancare a un evento che rappresenta un’occasione per riflettere insieme su come guidare l’innovazione senza perdere il controllo.

di Ufficio Marketing AGM Solutions

“L’AI non è (ancora) la nostra migliore amica” è la riflessione che abbiamo fatto in molte occasioni in questi mesi ed è un appropriato “gancio” per dare vita a un primo appuntamento di confronto e networking per CISO e professionisti della cybersecurityIl 25 settembre 2025 presso FACTORY NoLo a Milano ci proponiamo infatti di andare oltre il convenzionale evento con la volontà di combinare e unire in modo intelligente provocazioni, esperienze e “sapere umano “sul tema caldo dell’anno: l’intelligenza artificiale nel cuore delle imprese. A dare vita a questo dibattito converranno il Prof. Alessandro Piva, direttore scientifico dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, esponenti autorevoli di AIPSA, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), e di aziende di primo piano del panorama industriale italiano. È un appuntamento pensato per guardare a un futuro che è già qui e che siamo certi potrà fare la differenza nell’approccio e nella profondità della riflessione.

Affidare la sicurezza dei dati all’AI

La tecnologia degli algoritmi è potente, veloce, offre indubbi vantaggi ma porta con sé anche inevitabili contraddizioni. L’AI oggi è un tema che divide i CISO tra entusiasmo e preoccupazione e lo dimostrano alcuni importanti studi di settore. Secondo il Cisco Cybersecurity Readiness Index 2025, per esempio, solo il 49% delle organizzazioni ritiene che i dipendenti comprendano i rischi legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale come furti di modelli o abusi di strumenti generativi. Allo stesso tempo, il 95% dei CIO vede questa tecnologia come una leva strategica per la cybersecurity, se non che il 45% dei CISO italiani teme un disallineamento tra innovazione e sicurezza. Sui social network, e su X in particolare, la discussione è accesa ed emergono dati che inducono a una riflessione: i professionisti segnalano infatti un aumento del 49% di violazioni AI-related nel 2025, con deepfake e phishing potenziati da algoritmi sempre più sofisticati.

L’AI è un’arma a doppio taglio

La rapida diffusione dell’AI generativa sta ulteriormente amplificando le preoccupazioni relative ai rischi per la sicurezza degli utenti. Il 60% dei CISO italiani è in apprensione per la perdita dei dati dei clienti tramite strumenti di Gen AI pubblici e identifica nelle piattaforme di collaborazione e nelle chatbot basate su modelli LLM le principali minacce alla sicurezza. Nonostante questo, il 69% del campione di Chief Information Security Officer intervistati afferma che abilitare un utilizzo sicuro dell’intelligenza artificiale generativa sia una priorità assoluta, evidenziando un passaggio dalla restrizione alla governance. Più della metà dei manager ha implementato linee guida per l’uso di questa tecnologia e poco meno di due terzi (erano l’80% nel 2024) sta esplorando difese basate su AI. Tre CISO su cinque (il 61%), invece, limitano totalmente l’adozione di strumenti di GenAI per i propri dipendenti.

La vulnerabilità umana è il focus

L’entusiasmo del recente passato sembra essersi raffreddato e si evidenzia una crescente prudenza, perché mentre le tecnologie evolvono, il problema principale resta invariato: l’errore umano continua a essere la vulnerabilità più sentita in tema di cybersecurity. Nonostante i progressi tecnologici, in altre parole, l’essere umano resta il punto debole: il 66% dei CISO globali lo identifica come la principale vulnerabilità mentre il 58% segnala livelli crescenti di burnout tra i team di sicurezza, aggravati dalle pressioni legate all’adozione dell’AI generativa (lo dice il rapporto “Proofpoint Voice of the CISO 2025”). In Italia, il 61% delle organizzazioni limita l’uso di tool AI pubblici (come le chatbot) e il 68% dei CISO sta sviluppando policy specifiche per un’adozione sicura di questi strumenti.

Il futuro, dicono gli esperti, è nella “governance consapevole” della tecnologia. La sfida più grande da vincere, sin da ora, è la seguente: innovare senza sacrificare la cultura della sicurezza.

Le domande al centro del dibattito…

  • Perché la dipendenza dall’AI può renderci più vulnerabili di quanto pensiamo?
  • Come ottimizzare l’uso dell’AI senza cadere nella tentazione di delegare tutto alla tecnologia?
  • Guardando al 2030: l’AI sarà un “allenatore personale” di cybersecurity per ogni dipendente o resterà uno strumento di supporto per il CISO?

Perché partecipare all’evento

  • Il ruolo del CISO oggi è strategico ed etico, on top alle competenze tecniche riconosciute.
  • Sfruttare l’AI può significare rafforzare la postura di sicurezza aziendale, ma implica anche la responsabilità di garantirne un uso consapevole, sicuro e sostenibile.

Questo evento rappresenta un’occasione per riflettere insieme su come guidare l’innovazione senza perdere il controllo.

Cosa ti aspetta

 Un’approfondita analisi del Prof. Alessandro Piva, che illustrerà come l’AI sta rimodellando il panorama delle aziende italiane con i dati esclusivi dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano

  • Insight pratici da leader di AIPSA, ACN e Generali One Security su come governare l’AI in modo etico e sicuro
  • Networking esclusivo per connetterti con una community di professionisti che vogliono passare da un approccio reattivo a uno proattivo
  • Case study reali e strategie per trasformare i rischi AI in opportunità di crescita, con focus su framework di governance 

Unisciti al cambiamento

Se navigare tra hype e rischi reali non è il percorso che fa per te riserva ora il tuo posto all’evento “L’AI non è (ancora) la nostra migliore amica” e unisciti a una community autentica di innovatori.

Insieme, trasformare queste incertezze in strategie concrete per un futuro più sicuro, è possibile. Siamo umani, no?

I posti sono limitati: iscriviti qui – ti aspettiamo per un confronto vero, non solo parole.